caduta e rinascita della Roma

Al primo trionfo seguirono però anni bui. La Roma, più di altre società, patì le conseguenze della guerra, ritrovandosi senza soldi e giocatori.

Ne derivarono alcuni campionati non brillanti, culminati con la clamorosa (e unica nella storia) retrocessione della stagione 1950-51. Tornati prontamente in Serie A sotto la guida di Gipo Viani, i giallorossi andarono incontro ad un decennio interlocutorio in cui però spiccò il secondo posto del 1954-55 (sul campo si trattò in realtà di un terzo posto, che in seguito fu migliorato dopo la squalifica dell'Udinese).

All'inizio degli Anni 60, l'Europa restituì nuovi entusiasmi al popolo romanista. Nel 1960-61, infatti, arrivò il primo successo internazionale del club (anche se, a dire il vero, la finale fu disputata tra il settembre e l'ottobre del 1961). La Roma approdò all'atto conclusivo della Coppa delle Fiere dopo aver superato, di seguito, Union St.Gilloise (0-0, 4-1), Colonia (2-0, 0-2, 4-1) e Hibernian (2-2, 3-3, 6-0). L'ultimo atto vedeva la formazione della capitale opposta agli inglesi del Birmingham. Già all'andata la Roma sfiorò la vittoria, ma la doppietta di Manfredini fu neutralizzata dalle reti inglesi di Hellawell e Orritt. All'Olimpico, però, non ci fu storia. Guidata dall'allenatore Carniglia, la Roma risolse la pratica già nel primo tempo grazie all'autorete di Farmer e al gol di Pestrin. Grande protagonista di quella cavalcata fu il bomber Manfredini, detto "Piedone", che mise a segno complessivamente la bellezza di 12 reti.



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